Il latte

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benti65
Ara
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Re: Il latte

Messaggio da benti65 »

il problema e' si puo' o non si puo' dare .
ci sono due scuole di pensiero.
io non uso il latte , mio padre coi canarini si'.
allevatori bravissimi lo usano altri bravissimi no.
l'unica cosa pero' e' che non bisogna essere ottusi
non tanto tempo fa' si parlava che il nettare dei lori non si poteva fare in casa
ora si fa' e con un bel po' di risparmio. :lol:
Il problema dell'umanità è che gli stupidi sono strasicuri, mentre gli intelligenti sono pieni di dubbi.
BENTIVOGLIO GIAN LUCA
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ilyna
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Re: Il latte

Messaggio da ilyna »

vabbe amintà non esiste nella lingua italiana ma sorvoliamo, intuisco voglia dire che ho detto cazzate...ammetto che non ne so nulla e quel che so lo letto e imparato da tutti voi, perche sono i miei primi 2 pappagalli , se ho detto qualche cavolata chiedo scusa. pero vorrei sapere cos ho detto.non chiedo il nome di chi te la detto perche si dice il peccato non il peccatore giustamente..ma almeno sapere cos avrei detto!!!! :shock:


x il latte o formaggi io non metto parola..lascio che parlino gli esperti!
-La iLyNa-
Chef
Ara
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Re: Il latte

Messaggio da Chef »

ragazzi seguite i consigli di sergio giovannetti :!: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:

Se volete in privato vi mando il link dove ha scritto che si possono dare formaggi magri :!: :!: :!: :!:
Quelli piu carichi di lattosio :!: :!: :!: :lol:
Sono la persona più fortunata del mondo!
ilyna
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Re: Il latte

Messaggio da ilyna »

be allora decidetevi..io nn glieli ho mai dati..ma decidetevi :D :mrgreen:
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Re: Il latte

Messaggio da Chef »

NO NO! non darglieli! sono pienissimi di lattosio, piu del latte.

Tu continua tranquilla come facevi con un po di grana/parmigiano senza esagerare che è praticamente senza lattosio ed è piu un problema il contenuto di sale.
Sono la persona più fortunata del mondo!
marc
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Re: Il latte

Messaggio da marc »

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marc
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Re: Il latte

Messaggio da marc »

marc ha scritto:?
perchè il mio messaggio è stato cancellato ed appare adesso un punto interrogativo?
riprovo a scrivere quanto stranamente cancellato!
in precedenza è stato scritto che lo 0,15% di lattosio è equiparabile con il 15% (si scrive"In ogni caso "al"non significa nulla" ).
i due numeri hanno ordine di grandezza differenti!!
i pappa sono intolleranti al latte ma non ai prodotti del latte! in molti pastoni compare la scritta derivati dal latte.
Nel latte è presente la caseina che è un toccasana per i nostri beniamini.
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Sergio Giovannetti

Re: Il latte

Messaggio da Sergio Giovannetti »

Una buona alimentazione è un aspetto molto importante del mantenimento dei pappagalli, perché è il fattore principale dal quale dipende il loro benessere fisico.
E’ anche un aspetto che è spesso poco conosciuto o sottovalutato, tanto che i danni causati dalla malnutrizione sono la principale causa di mortalità nei pappagalli in cattività.

In natura, la maggior parte dei pappagalli si nutre di semi, frutti, noci, germogli, foglie, polline, a volte anche di larve e insetti, argilla, o del suolo ricco di sali minerali.
I pappagalli in cattività hanno delle esigenze nutrizionali molto diverse da quelli selvatici, e comunque, non sarebbe possibile fornirgli gli stessi alimenti che troverebbero in natura.
Tuttavia, per il benessere sia fisico che psicologico dei pappagalli, una parte dell’alimentazione giornaliera dovrebbe sempre includere la stessa tipologia di alimenti per i quali si sono evoluti, e cioè frutta e verdure fresche, semi, e in misura minore, noci e semi grassi, in aggiunta a estrusi o pellettati, e a cereali e legumi cotti.

In breve, un’alimentazione sana dovrebbe includere:
- Estrusi, non colorati artificialmente e possibilmente biologici.
- Cereali (cotti o crudi)
- Semi - Facendo attenzione a limitare la quantità di semi grassi: girasole, zucca
- Frutta e verdure fresche, sbucciate o lavate bene.
- Legumi cotti, ad eccezione dei piselli e dei fagiolini che possono essere forniti crudi.

L’acqua deve essere sempre pulita, va cambiata giornalmente o più spesso se è sporca.

La qualità è importante
Spesso, gli alimenti che costano meno sono quelli più scadenti e a lungo termine possono essere dannosi. In questi casi, i semi possono essere contaminati da batteri o muffe, gli estrusi o i pellettati possono essere formulati con ingredienti di bassa qualità ed avere dei valori nutrizionali inadeguati. Bisognerebbe, perciò, cercare sempre di fornire un’alimentazione di buona qualità, evitando in linea di massima, tutti i mangimi più a buon mercato.
Se, per esempio, non si è in grado di procurarsi gli estrusi o i pellettati che offrono più garanzie, è meglio evitarli del tutto.

Quello che i pappagalli NON devono mangiare:

-Un’alimentazione basata solo sui semi
-Un eccesso di alimenti grassi. Per la maggior parte delle specie la percentuale di grassi non dovrebbe superare il 6%. I semi di girasole e tutte le noci hanno un alto contenuto di grassi e vanno forniti in dosi limitate.
-Cibi conditi: grassi, fritti, zuccherati.
-Cioccolata
-Alimenti e bevande che contengono caffeina
-Avocado
-Sale
-Alcolici
-Il latte, i pappagalli non sono in grado di digerire il lattosio
-I semi delle ciliegie, albicocche, pesche e prugne. Contengono glicosidi cianogenetici che se ingeriti si convertono in cianuro.
-Ossa
-I gusci delle uova, a meno che non siano stati disinfettati bollendoli per almeno 40 minuti.

Da evitare perché potenzialmente tossici, irritanti, o dannosi a lungo termine:
-I misti preconfezionati di semi e frutta secca
-I bastoncini di semi e frutta
-Cachi
-Asparagi
-Le parti verdi e i germogli delle patate
-Proteine e grassi animali (carne, pesce)
-Omogeneizzati per bambini
Sergio Giovannetti

Re: Il latte

Messaggio da Sergio Giovannetti »

Si possono fornire in piccole quantità, NON giornaliere:
- Formaggi magri
- Gli alimenti con un alto contenuto di liquidi, come le zuppe e le minestre, che in dosi eccessive possono causare problemi digestivi oltre a un falso senso di sazietà.
- Attenzione al mais. Le dosi giornaliere, o comunque eccessive, possono inibire seriamente l’assorbimento del calcio, a meno che non venga bilanciato con un’adeguata integrazione di calcio.

Non tutti i vegetali sono uguali
Per quanto si possano fornire quasi tutte le varietà di frutta e verdura, il loro valore nutrizionale è molto variabile.
Quelle che contengono gli elementi nutritivi più importanti per i pappagalli, come la Vitamina A, sono:
Carota, papaia, zucca, melone, albicocche, peperoni rossi dolci e piccanti, broccoli siciliani. cime di rapa, rughetta, tarassaco (o dente di leone)
Seguono: banana, frutto della passione, mela, pera, fichi d’India, melograno, fichi, agrumi, ananas, mango, kiwi, frutti di bosco, peperoni verdi dolci, patate (bollite e togliendo le parti verdi e i germogli), sedano, indivia, pomodori (solo quelli maturi e senza le foglie), indivia belga, cicoria.

Mentre, i vegetali come la lattuga, gli zucchini, i cetrioli, l’uva, il cocomero contengono poche sostanze nutritive utili.

I Lori
Tutte le specie di Lori hanno bisogno di un’alimentazione specializzata, con un basso contenuto di ferro. In natura si nutrono principalmente di frutti freschi, polline e nettare che raccolgono con la lingua rivestita da papille particolarmente lunghe. In cattività non devono essere nutriti con i semi, perché non sono in grado di digerirli bene e si possono bloccare nel gozzo. I Lori dovrebbero essere alimentati con molta frutta e verdure fresche, cereali cotti, germogli e mangimi specifici: estrusi e nettare. Trattandosi per la maggior parte di alimenti che si deteriorano velocemente è particolarmente importante cambiarli durante la giornata, specialmente in estate, lavando bene tutte le ciotole.

Gli Ara
Rispetto alle altre specie, l’alimentazione degli Ara deve contenere una percentuale di grassi più alta, di circa il 15%

Ondulati e Calopsitte
Le specie che originano dalle zone molto aride, come gli Ondulati e le Calopsitte, spesso non accettano facilmente gli alimenti freschi. E’ bene comunque fornirgli regolarmente una varietà di frutta e verdure scegliendo quelle più nutrienti.

Come migliorare l’alimentazione
Per convertire da una dieta di soli semi ad una più variata e completa, bisogna procedere gradualmente. I pappagalli non devono mai venire affamati. Non bisogna togliergli i semi all’improvviso, ma iniziare ad offrirgli una grande varietà di cibi sani oltre ai semi. Molto spesso i pappagalli considerano una minaccia tutto quello che non conoscono, e questo può includere anche i cibi nuovi, verso i quali possono essere molto diffidenti.
Bisogna cercare di rendere stimolanti questi cibi, proponendogli una grande scelta con colori contrastanti, appendendo all’interno della gabbia o della voliera sedani interi, broccoli, carote, peperoni, ecc. con gli appositi spiedini o pinze, facendo attenzione a non far entrare i vegetali in contatto con le superfici zincate. Anche se all’inizio li distruggeranno solamente, inizieranno a sentire i diversi sapori e le consistenze.
Si possono mischiare gli estrusi o i cereali crudi ai semi, offrirgli dei semi freschi di melone, papaia, peperone, agrumi, oppure interessarli a frutti ricchi di semi come i fichi, i fichi d’India, i melograni, i frutti della passione. I pappagalli sono molto gregari e tendono a seguire i comportamenti del loro gruppo, e mangiare davanti a loro può stimolarli ad accettare lo stesso cibo.
I germogli possono essere un ottimo alimento per convertire ad un’alimentazione più sana i pappagalli abituati a mangiare solo semi.
Un altro metodo che può avere ottimi risultati, è quello di infilare dei semi di girasole in pezzi di mela, banana, peperoni, ecc. Per arrivare al seme cominceranno ad assaggiare anche il frutto dal quale lo estraggono.
In certi casi bisogna avere molta pazienza, e non bisogna scoraggiarsi se non si ottengono risultati immediati. A volte ci possono volere dei mesi prima che un pappagallo si decida ad accettare qualcosa di nuovo. Ma è necessario essere costanti, continuando a rendergli sempre interessanti e stimolanti i nuovi cibi. Provando per esempio a proporglieli in vari modi, interi, sminuzzati, grattati o appesi ed in diverse ore del giorno. Alcuni pappagalli accettano con entusiasmo un frutto la mattina, ma non lo toccano se gli viene dato il pomeriggio o viceversa.
Quando inizieranno a nutrirsi di cibi diversi, si potrà cominciare a ridurgli gradualmente i semi.
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Cristiana Senni
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marc
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Re: Il latte

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adrivet

Re: Il latte

Messaggio da adrivet »

versare in un passino il composto in modo da ricavare la cagliata(caseina) eliminando il siero (il lattosio dannoso ai nostri pappa)
Egregio signore, il "lattosio", non si elimina come lei crede.Il lattosio rappresenta il 98% degli zuccheri presenti nel Latte.Pur riducendone una percentuale come lei potrebbe credere, eliminandone il siero, cosa che in realtà non accade, in quanto il lattosio si elimina tramite concentrazione e cristallizzazione.
Le intolleranze, non sono causate dalla semplice quantità, ma è sufficiente una singola molecola per scatenare una reazione legata.Nella fattispecie, nei psittaciformi l'impossibilità di generare l'enzima lattasi.Diversa è la somministrazione di formaggi magri, da non confondere con freschi, che grazie alla stagionatura hanno perso il lattosio.
Personalmente in qualità di medico veterinario, non somministrei mai un pastoncino come da lei proposto.
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Re: Il latte

Messaggio da marc »

adrivet ha scritto:
versare in un passino il composto in modo da ricavare la cagliata(caseina) eliminando il siero (il lattosio dannoso ai nostri pappa)
Egregio signore, il "lattosio", non si elimina come lei crede.Il lattosio rappresenta il 98% degli zuccheri presenti nel Latte.Pur riducendone una percentuale come lei potrebbe credere, eliminandone il siero, cosa che in realtà non accade, in quanto il lattosio si elimina tramite concentrazione e cristallizzazione.
Le intolleranze, non sono causate dalla semplice quantità, ma è sufficiente una singola molecola per scatenare una reazione legata.Nella fattispecie, nei psittaciformi l'impossibilità di generare l'enzima lattasi.Diversa è la somministrazione di formaggi magri, da non confondere con freschi, che grazie alla stagionatura hanno perso il lattosio.
Personalmente in qualità di medico veterinario, non somministrei mai un pastoncino come da lei proposto.

Egregio Dottore,
La ringranzio per la sua risposta; il suo intervento dovrebbe dare un valore oggettivo alla discussione;
tuttavia la sua teoria si discosta da quella formalizzata dai Prof. chimici dove viene messo in evidenza che un metodo per ottenere un derivato del latte senza lattosio è quello di far precipitare la cagliata(per mezzo del caglio che può essere una soluzione acida).
Non sono un Prof di chimica di fama ne un veterinario con la sua fama; e non so chi dei due abbia più fama ahahahaha,mi sono incartato con le parole.. non saprei a chi dar ragione ;tuttavia sono un uomo con la mente aperta a provare e sono del parere che una teoria affinchè possa essere validata è necessario dimostrarla con un approccio di tipo sperimentale fornendo dati provenienti da prove scientifiche documentate con perizia.
Ho un campione costituito da 34 nigrigenis, una gracula religiosa, 2 roseicollis ed un ondulato;
il pastoncino da me proposto viene da anni somministrato ai miei soggetti e se fosse vero quello che Lei ha scritto avrei avuto,magari non su tutti ma almeno su qualcuno, dei problemi legati alla alimentazione; i problemi invece rilevati, fortunatamente, sono pari a zero!!
La cosa che ho omesso di scrivere che tale pastoncino viene somministrato anche dalle nutrici ai pulli che crescono sani e forti e non ho mai avuto problemi di ogni sorta.
Quindi rispetto il suo intervento perchè lei è titolato per poter scrivere certe cose tuttavia la teoria da Lei brillantemente esposta non ha avuto alcun riscontro statistico negativo sui miei animali, che godono invece di ottima salute pur nutrendosi di pastoncino al "latte"(dove in realtà utilizzo come caglio una soluzione acida come l'aceto per eliminare o cmq rendere trascurabile la % di lattosio) ; sono del parere che ogni risultato statistico,dovrebbe essere preso in considerazione per poter effettivamente validare o meno le teorie che si leggono,si studiano o che si credono corrette.
Invito cmq i lettori a prendere atto del Suo parere professionale anche se io continuerò imperterrito a fornire l'alimentazione,ricca di caseina(toccasana per la crescita dei piccoli) ottenuta da processi noti a chi ha conoscenze profonde di chimica e chi meno come il sottoscritto; fatto è che tale alimentazione mi sta sta massimizzando il numero di nascite rendendo praticamente nulla la percentuale di mortalità e dei piccoli nati e dei soggetti adulti del mio piccolo allevamento..
saluti
Marc
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adrivet

Re: Il latte

Messaggio da adrivet »

Personalmente non conosco nessun Prof."chimici", le sue statistiche lasciano il tempo che trovano,non avendo alcun riscontro oggettivo, sarebbe come stabilire che una dieta basata solo su semi di girasole è adeguata e corretta, perchè un'amazzone alimantata per anni, non ha subito danni epatici.
Del resto, invece Lei è ben conosciuto per l'insistenza con cui paventa studi umani ,presi casualmente su internet, e applicati alla fisiologia di animali complessi come i psittaciformi.
marc
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Re: Il latte

Messaggio da marc »

adrivet ha scritto:Personalmente non conosco nessun Prof."chimici", le sue statistiche lasciano il tempo che trovano,non avendo alcun riscontro oggettivo, sarebbe come stabilire che una dieta basata solo su semi di girasole è adeguata e corretta, perchè un'amazzone alimantata per anni, non ha subito danni epatici.
Del resto, invece Lei è ben conosciuto per l'insistenza con cui paventa studi umani ,presi casualmente su internet, e applicati alla fisiologia di animali complessi come i psittaciformi.
Egregio Dottore,

Non mi pare di aver letto nella sezione presentazione nessun messaggio dove Lei si presenta alla comunità del Forum.

Quando un professionista esprime un parere professionale dovrebbe quanto meno firmarsi;

(Sono un professionista e quando affermo qualcosa a lavoro ho l’obbligo di firmarmi; vedo che nella sua categoria o meglio con Lei ciò non accade).

le Sue osservazioni, per quanto corrette possano essere, risultano essere scritte da un nick; nella sezione domande e risposte molti utenti hanno chiesto aiuto ed il suo intervento professionale potrebbe aiutare molti pappagalli ma vedo che lei si preoccupa di rispondere solo nella sezione alimentazione per giunta in una discussione dove i miei pappa non hanno alcun bisogno delle sue cure perché come scritto godono di ottima salute; ma lei si ostina a parlare di lattosio quando ci sono utenti che aspettano con ansia risposte importanti, da Lei ,per risolvere i problemi di salute dei loro pappa.

Io non ho il profilo professionale giusto per insistere su quest’ argomento ma le ripeto che continuerò ad allevare (lo faccio da 20 anni circa) con le competenze maturate dalle mie esperienze e le chiedo di contattare un Prof. di Chimica che le spiegherà il fenomeno di precipitazione della cagliata per ottenere la caseina.



Per quanto riguarda altri argomenti relativi alla sua frase:

Del resto, invece Lei è ben conosciuto per l'insistenza con cui paventa studi umani ,presi casualmente su internet, e applicati alla fisiologia di animali complessi come i psittaciformi.”
Le dico solo che quando vedrò i suoi animali,(i miei sono disponibili su internet) e quando ammirerò quello che lei è riuscito a realizzare in termini di socializzazione con i suoi soggetti solo allora mi confronterò con Lei per migliorami..

Aspettando quel giorno invio i miei saluti a Lei e a Sergio.

Marco
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