Come posso migliorare il nostro rapporto?
Inviato: mar set 05, 2017 4:50 pm
Ciao a tutti, mi sono iscritta a questo forum appositamente per richiedere un consiglio sul rapporto con la mia calopsitta.
Premessa: da bambina avevo un maschio di questa specie allevato a mano. Era meraviglioso: Tranquillo, rilassato, allegro, amava ripetere motivetti fischiati. Gli piacevano l'interazione umana ed il contatto, e li richiedeva con piacevole insistenza. Spesso passeggiava a terra nella stanza in cui stavo, andando a mordicchiare ed esplorare oggetti (naturalmente in sicurezza), oppure stava sulla spalla a leccare e becchettare dolcemente capelli e orecchie; insomma, un amore. Un brutto giorno, a causa della mia ingenuità, finì in bocca al gatto del vicino: avevo l'abitudine di tenerlo libero anche in giardino, forte del fatto che preferisse star con me piuttosto che volare via, ma quella volta provò un breve volo, a cui non era molto abituato, e finì nel cortile accanto trascinato dal vento; il gatto della vicina era vecchio e rinsecchito, ma lui gli finì praticamente in faccia e, in uno sprazzo di vitalità, il gatto lo eliminò in un istante (probabilmente si sentì molto soddisfatto di non essere ancora un relitto felino). Non volli più saperne di pappagalli per il dolore, oltretutto sapendo che era accaduto tutto per mia superficialità.
A distanza di quasi vent'anni mi sono sposata e, amando molto gli animali, mi è tornato il desiderio di riprendere un esemplare di calopsitta. Dopo qualche ricerca ho trovato un allevatore e ho acquistato una femminuccia di pochi mesi.
L'ho portata a casa e approcciata con la dovuta gradualità nell'arco di qualche settimana, senza mai forzarla, eppure non sono mai riuscita a creare un rapporto di amicizia con lei. Era palesemente abituata al contatto umano, perché se le offrivo le mani vi saliva sopra, porgendole del cibo lo afferrava... però è estremamente fredda con me, sembra che io le faccia comunque paura e che non riesca a fidarsi. Voglio fare un po' di esempi, per far capire la situazione:
- se è libera, preferisce mille volte posatoi in alto e fuori dalla mia portata; se le offro una mano, anche molto lentamente, prima mi soffia, sempre, e talvolta accenna una beccata (mai beccato sul serio, solo delicate toccate di becco); poi ci pensa un po' su e alla fine quasi sempre decide di farmi la grande concessione di salire sulla mano.
- mi usa solo come trespolo: raramente pratica grooming con me, e se lo fa sembra più che altro un contatto esplorativo, perché pizzica abbastanza decisa nei punti che catturano la sua attenzione (come un neo, una ciocca di capelli, una crosta di qualche graffio in fase di guarigione); però direi che si sente a suo agio, proprio perché mi usa come un oggetto, inoltre si liscia le penne tranquillamente quando è sulla mia spalla; se per caso, tipo per grattarmi, le passo una mano vicino, mi soffia o strilla come primissima reazione, come sempre;
- qualsiasi giocattolo colorato o esperienza interattiva le proponga non le interessa, le fa tutto schifo e la sua massima aspirazione è essere lasciata in pace; se si scoccia della spalla prende e vola via, come si stuferebbe di un qualsiasi altro posatoio. Se le offro del cibo lo accetta ai primi due semini, poi si disinteressa. E comunque il primo approccio al mio avvicinamento col cibo, sebbene lo riconosca benissimo dato che glielo mostro da lontano e mi avvicino al rallentatore, è ancora soffiare o stridere, per poi accettare l'offerta solo dopo, con un'espressione vistosamente sdegnata;
- ultimamente, se possibile, il nostro rapporto è peggiorato ancora: in mia presenza sembra stressata, perché talvolta trema e mi guarda con aria preoccupata come se io fossi una minaccia incombente, e sembra una preda che non ha vie di scampo e si rassegna all'avvicinarsi del predatore (seppure magari io sia solo vicino a lei senza richiedere particolari interazioni in quei momenti); se me la prendo sul dito e la metto su una spalla, dopo una mezz'oretta si rilassa e torna ad essere come prima, che comunque non è un granché. Ma almeno torna ad essere più sicura di sé, pur nella sua impertinenza;
- in tutto questo, inspiegabilmente qualche rara volta mi chiama perché vuole compagnia; se è in soggiorno da sola, magari perché chiusa in gabbia e non può raggiungermi, pretende che qualcuno le faccia compagnia, ma ugualmente non vuole il contatto, mi vuole solo nei paraggi, senza smancerie. Se è sulla mia mano, dopo i soffi di rito prima di entrare in contatto, se le faccio i grattini sulla testa e sul collo va in brodo di giuggiole, socchiude gli occhi, pigola dolcemente, insomma, diventa quasi una pappagalla affettuosa. Salvo poi tornare a schifarmi appena smetto (o decidere che non ha più voglia e di colpo becchettarmi per cacciarmi);
- provo spesso a "corteggiarla" fischiettando, ma non fa una piega, non si mostra interessata: mi guarda con la solita faccia schifata e assolutamente non risponde mai. Però risponde talvolta ai cinguettii degli uccellini fuori casa.
(segue nel post successivo)
Premessa: da bambina avevo un maschio di questa specie allevato a mano. Era meraviglioso: Tranquillo, rilassato, allegro, amava ripetere motivetti fischiati. Gli piacevano l'interazione umana ed il contatto, e li richiedeva con piacevole insistenza. Spesso passeggiava a terra nella stanza in cui stavo, andando a mordicchiare ed esplorare oggetti (naturalmente in sicurezza), oppure stava sulla spalla a leccare e becchettare dolcemente capelli e orecchie; insomma, un amore. Un brutto giorno, a causa della mia ingenuità, finì in bocca al gatto del vicino: avevo l'abitudine di tenerlo libero anche in giardino, forte del fatto che preferisse star con me piuttosto che volare via, ma quella volta provò un breve volo, a cui non era molto abituato, e finì nel cortile accanto trascinato dal vento; il gatto della vicina era vecchio e rinsecchito, ma lui gli finì praticamente in faccia e, in uno sprazzo di vitalità, il gatto lo eliminò in un istante (probabilmente si sentì molto soddisfatto di non essere ancora un relitto felino). Non volli più saperne di pappagalli per il dolore, oltretutto sapendo che era accaduto tutto per mia superficialità.
A distanza di quasi vent'anni mi sono sposata e, amando molto gli animali, mi è tornato il desiderio di riprendere un esemplare di calopsitta. Dopo qualche ricerca ho trovato un allevatore e ho acquistato una femminuccia di pochi mesi.
L'ho portata a casa e approcciata con la dovuta gradualità nell'arco di qualche settimana, senza mai forzarla, eppure non sono mai riuscita a creare un rapporto di amicizia con lei. Era palesemente abituata al contatto umano, perché se le offrivo le mani vi saliva sopra, porgendole del cibo lo afferrava... però è estremamente fredda con me, sembra che io le faccia comunque paura e che non riesca a fidarsi. Voglio fare un po' di esempi, per far capire la situazione:
- se è libera, preferisce mille volte posatoi in alto e fuori dalla mia portata; se le offro una mano, anche molto lentamente, prima mi soffia, sempre, e talvolta accenna una beccata (mai beccato sul serio, solo delicate toccate di becco); poi ci pensa un po' su e alla fine quasi sempre decide di farmi la grande concessione di salire sulla mano.
- mi usa solo come trespolo: raramente pratica grooming con me, e se lo fa sembra più che altro un contatto esplorativo, perché pizzica abbastanza decisa nei punti che catturano la sua attenzione (come un neo, una ciocca di capelli, una crosta di qualche graffio in fase di guarigione); però direi che si sente a suo agio, proprio perché mi usa come un oggetto, inoltre si liscia le penne tranquillamente quando è sulla mia spalla; se per caso, tipo per grattarmi, le passo una mano vicino, mi soffia o strilla come primissima reazione, come sempre;
- qualsiasi giocattolo colorato o esperienza interattiva le proponga non le interessa, le fa tutto schifo e la sua massima aspirazione è essere lasciata in pace; se si scoccia della spalla prende e vola via, come si stuferebbe di un qualsiasi altro posatoio. Se le offro del cibo lo accetta ai primi due semini, poi si disinteressa. E comunque il primo approccio al mio avvicinamento col cibo, sebbene lo riconosca benissimo dato che glielo mostro da lontano e mi avvicino al rallentatore, è ancora soffiare o stridere, per poi accettare l'offerta solo dopo, con un'espressione vistosamente sdegnata;
- ultimamente, se possibile, il nostro rapporto è peggiorato ancora: in mia presenza sembra stressata, perché talvolta trema e mi guarda con aria preoccupata come se io fossi una minaccia incombente, e sembra una preda che non ha vie di scampo e si rassegna all'avvicinarsi del predatore (seppure magari io sia solo vicino a lei senza richiedere particolari interazioni in quei momenti); se me la prendo sul dito e la metto su una spalla, dopo una mezz'oretta si rilassa e torna ad essere come prima, che comunque non è un granché. Ma almeno torna ad essere più sicura di sé, pur nella sua impertinenza;
- in tutto questo, inspiegabilmente qualche rara volta mi chiama perché vuole compagnia; se è in soggiorno da sola, magari perché chiusa in gabbia e non può raggiungermi, pretende che qualcuno le faccia compagnia, ma ugualmente non vuole il contatto, mi vuole solo nei paraggi, senza smancerie. Se è sulla mia mano, dopo i soffi di rito prima di entrare in contatto, se le faccio i grattini sulla testa e sul collo va in brodo di giuggiole, socchiude gli occhi, pigola dolcemente, insomma, diventa quasi una pappagalla affettuosa. Salvo poi tornare a schifarmi appena smetto (o decidere che non ha più voglia e di colpo becchettarmi per cacciarmi);
- provo spesso a "corteggiarla" fischiettando, ma non fa una piega, non si mostra interessata: mi guarda con la solita faccia schifata e assolutamente non risponde mai. Però risponde talvolta ai cinguettii degli uccellini fuori casa.
(segue nel post successivo)