Il Grit

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cenerino13
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Re: Il Grit

Messaggio da cenerino13 »

Posso chiederti cosa e da quanto allevi???
Federico...
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riebella
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Re: Il Grit

Messaggio da riebella »

non si puo avere un dialogo civile?ci dobbiamo per forza ergere a giudici?un po'di rispetto per cortesia per chi frequenta questo sito. credo che si possa anche e sprimere il concetto "secondo me" poi sta ad ognuno di noi decidere se seguire un consiglio oppure rivolgersi ds un veterinario o da un esperto veterano.che dici chef? un po di gentilezza non guasta,io personalemnte prima di dire una cosa mi informo
Chef
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Re: Il Grit

Messaggio da Chef »

cenerino13 ha scritto:Io sono due anni che allevi e ho sempre usato il grit, nessun morto.
Certamente! scrivono le stesse identiche cose chi tiene i pappa in gabbie zincate e mezze arrugginite e chi continua a dargli solo semi di girasole.
cenerino13 ha scritto:ho messo in pericolo i miei pappagalli? mi sembra di no.
Indubbiamente non ancora il rischio diventa alto dopo anni e anni che si da, ma se continui sicuramente li metti in pericolo.
cenerino13 ha scritto:ed è stato l'unico italiano ad aver fissato una mutazione negli agapornis
Lo sai cosa vuol dire fissare una mutazione???? incroci stretti tra parenti, pulli deformati, morti nell'uovo, questo vuol dire fissare una mutazione!!!! sicuramente avra molti problemi a buttare nel cestino qualche decina di pappagalli all'anno nel cestino perche morti e sicuramente ai morti gli fara fare autopsie!
cenerino13 ha scritto: comunque l'uso del grit e togliere la griglia me l'ha consigliato un caro amico allevatore italiano espertissimo che alleva da più di 40 anni
Stavolta ti prego di scriverlo chiaro e tondo! ma secondo te decine di migliaia di veterinari che hanno trovato cadaveri con depositi di grit marci nello stomaco in putrefazione raccontano cavolate????
E ne sanno meno di un allevatore???? (anche se alleva da 40 anni)
PER CORTESIA RISPONDI!




Cosa allevavamo, abbiamo allevato e sto allevando.....

Cani, gatti, conigli, pecore, maiali, mucche, fagiani, faraone, quaglie, piccioni, galline, pavoni, canarini, pappagalli, tacchini,...... e altri

Cresciuti e svezzati........... bho un infinità
Allevava il bisnonno, il nonno, mio padre e io.

E pensa te che mio nonno dopo avermi insegnato quello che sapeva mi ascoltava e cambiava il metodo di allevamento man mano che si sono fatti studi e nuove scoperte sugli animali e l'allevamento, stessa cosa mio padre.

Altrimenti staremmo ancora a dare pane inzuppato di latte e a mai aprire le gabbie in periodo di cova e altri errori fatti per via dell'ignoranza generale e la mancanza di studi specifici in materia.

Cio nonostante vi sono ancora allevatori che danno pane e latte, solo semi di girasole e che non mettono le griglie a gabbie da cova, perche sono convinti cosi e nonostante l'evidenza, si ostinano a non cambiare.
Sono la persona più fortunata del mondo!
cenerino13
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Re: Il Grit

Messaggio da cenerino13 »

Chef ha scritto:
cenerino13 ha scritto:Io sono due anni che allevi e ho sempre usato il grit, nessun morto.
Certamente! scrivono le stesse identiche cose chi tiene i pappa in gabbie zincate e mezze arrugginite e chi continua a dargli solo semi di girasole.

Stranamente la maggior parte degli allevatori tengono i pappagalli in gabbie zincate...io non vedo miliardi di morti all'anno...
cenerino13 ha scritto:ho messo in pericolo i miei pappagalli? mi sembra di no.
Indubbiamente non ancora il rischio diventa alto dopo anni e anni che si da, ma se continui sicuramente li metti in pericolo.
cenerino13 ha scritto:ed è stato l'unico italiano ad aver fissato una mutazione negli agapornis
Lo sai cosa vuol dire fissare una mutazione???? incroci stretti tra parenti, pulli deformati, morti nell'uovo, questo vuol dire fissare una mutazione!!!! sicuramente avra molti problemi a buttare nel cestino qualche decina di pappagalli all'anno nel cestino perche morti e sicuramente ai morti gli fara fare autopsie!

Purtroppo di gente come te che la pensa cosi c'è n'è molta.. questo allevatore è stato accusato di tantissime cose resta il fatto che non ha fatto incroci , morti e handicappati. L'INVIDIA è UNA BRUTTA BESTIA
cenerino13 ha scritto: comunque l'uso del grit e togliere la griglia me l'ha consigliato un caro amico allevatore italiano espertissimo che alleva da più di 40 anni
Stavolta ti prego di scriverlo chiaro e tondo! ma secondo te decine di migliaia di veterinari che hanno trovato cadaveri con depositi di grit marci nello stomaco in putrefazione raccontano cavolate????
E ne sanno meno di un allevatore???? (anche se alleva da 40 anni)
PER CORTESIA RISPONDI!

no, non penso che i veterinari dicano cavolate, ma non condivido la morte da grit.





Cosa allevavamo, abbiamo allevato e sto allevando.....

Cani, gatti, conigli, pecore, maiali, mucche, fagiani, faraone, quaglie, piccioni, galline, pavoni, canarini, pappagalli, tacchini,...... e altri

Cresciuti e svezzati........... bho un infinità
Allevava il bisnonno, il nonno, mio padre e io.

E pensa te che mio nonno dopo avermi insegnato quello che sapeva mi ascoltava e cambiava il metodo di allevamento man mano che si sono fatti studi e nuove scoperte sugli animali e l'allevamento, stessa cosa mio padre.

Altrimenti staremmo ancora a dare pane inzuppato di latte e a mai aprire le gabbie in periodo di cova e altri errori fatti per via dell'ignoranza generale e la mancanza di studi specifici in materia.

Cio nonostante vi sono ancora allevatori che danno pane e latte, solo semi di girasole e che non mettono le griglie a gabbie da cova, perche sono convinti cosi e nonostante l'evidenza, si ostinano a non cambiare.
la tua saccenza mi spaventa...
Dovresti aggiungere anche tu il SECONDO ME il grit non si deve usare e le griglie si.
Secondo molti allevatori, i diretti interessati, è il contrario... e sono molto più esperti di te.
allevare pappagalli è un conto, allevare cani gatti oche galline polli ecc è un altro.
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Re: Il Grit

Messaggio da cenerino13 »

Comunque io volevo solo dare un mio parere, non imporre le regole :wink: .
ti saluto perchè nn voglio battibeccare anche su questo forum, che mi sembrava molto tranquillo, dato che conosco la maggior parte degli utenti.
Federico...
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Re: Il Grit

Messaggio da Chef »

:lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:

Fissare una mutazione senza incroci tra figli e genitori :lol: :lol:
è un mito allora, dovrebbe spiegare il metodo cosi da evitare che altri lo facciano............. :evil: :evil: :evil:

Io non faccio esposizioni e non ho niente di razza non capisco cosa dovrei invidiare ma vabbe.

La parte piu bella e dove scrivi: "no, non penso che i veterinari dicano cavolate, ma non condivido la morte da grit." :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:
Spiegami sta frase ti pregoooo :lol: :lol:

http://www.todvet.it/foto/grit%20nel%20 ... ricolo.jpg

Quella è la foto di un canarino(capita la stessa cosa con i pappa) aperto e come ce scritto è evidente la causa della morte!
MA tu non condividi..........

le gabbie zincate ho scritto bene ma tu per arrampicarti sugli specchi hai inventato! infatti se rileggi ce scritto benissimo gabbie mal tenute o arrugginite!!!!!! anche io ho dei rosei in gabbia 120cm zincata.

Gli allevatori piu esperti di me...... io non mi ritengo un esperto ma davanti all'evidenza la tua cocciutaggine è spaventosa.
Sperando che stavolta non rispondi piu sul serio avviso importante e non sarebbe male cancellare tutti questi post inutili a partire dal primo di cenerino in maniera che resti un ottimo post sul perche non usare il grit e i suoi pericoli.

NON USATE IL GRIT E PERICOLOSO E PUO PORTARE ALLA MORTE :!: :!:
Sono la persona più fortunata del mondo!
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benti65
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Re: Il Grit

Messaggio da benti65 »

LO SPIEGO UNA VOLTA PER TUTTE .

IL GRIT - nuovi studi e ricerche



Il grit è un elemento tradizionalmente considerato indispensabile nel corretto mantenimento degli uccelli da gabbia ed ampiamente consigliato da molti allevatori, rivenditori e libri divulgativi. Con l’avanzamento delle nozioni nel campo della fisiologia,alimentazione e patologia degli uccelli domestici, psittacidi in particolare, sono stati avanzati seri dubbi sulla reale necessità che hanno gli uccelli di ingerire particelle di grit. Proviamo, quindi, ad esaminare i motivi che inducono ad utilizzare il grit, unitamente a quelli che ne sconsigliano l’impiego.

Che cos’è il grit e perché viene generalmente utilizzato.Di fondo bisogna considerare che vi sono due tipi differenti di grit: quello insolubile e quello solubile.


Il grit insolubile è costituito da piccole particelle di silicati, non viene digerito dal sistema gastroenterico degli uccelli, permanendo, quindi, nell’organismo fino a che non viene eliminato con le feci. Molto spesso permane all’interno dello stomaco per tutta la vita del volatile. Data la particolare consistenza svolge la funzione di “macina” nel ventricolo degli uccelli, supportando l’opera della muscolatura gastrica e contribuendo significativamente alla digestione di alimenti grossolani altrimenti non digeribili. In particolare lo stomaco degli uccelli, in assenza di grit,

non avrebbe la possibilità di aggredire i semi interi in quanto il guscio impedirebbe ai succhi gastrici di accedere alla parte edibile del seme stesso. L’azione di macinatura delle particelle silicee di grit insolubile presenti nello stomaco contribuisce, appunto, allo sfaldamento del guscio (già ammorbidito dopo il transito nel gozzo) permettendo agli enzimi gastrici di penetrare e digerire il seme. Questo è quanto avviene nel sistema digerente di quegli uccelli granivori che sono soliti ingerire semi interi, senza sbucciarli preventivamente (colombi, tortore, polli, ecc...). Sperimentalmente è stato evidenziato che la capacità digestiva dei semi in polli a cui veniva offerto

del grit era del 10% superiore a quella di polli deprivati di grit. Tali risultati non sono stati mai dimostrati negli uccelli da gabbia.Il grit solubile, invece, è costituito essenzialmente da carbonato di calcio (ottenuto, generalmente, da gusci d’ostrica triturati) per cui può essere digerito dall’apparato digerente degli uccelli. Il grit solubile viene utilizzato soprattutto quale apportatore di calcio per l’organismo, ma ha limitata azione di macinatura nello stomaco.

Spesso a questo tipo di grit viene associato, in composizioni presenti in commercio, del carbone attivo vegetale (carbon-grit) allo scopo di adsorbire eventuali sostanze tossiche presenti nell’intestino degli uccelli.




I nostri pappagalli necessitano di grit?E’ questa la domanda fondamentale da porsi.

I pappagalli in cattività usano sbucciare i semi, grazie al becco che permette loro che questa operazione venga svolta con la massima accuratezza. Anche pappagalli di grande taglia sono, infatti, in grado si sbucciare con gran cura tanto un grosso seme di girasole quanto un piccolo seme di miglio. Il seme, quindi, viene ingerito completamente privato del guscio, ammorbidito nel gozzo ed è, dunque, perfettamente aggredibile dai succhi gastrici. Nei pappagalli, quindi, la funzione di macinatura, svolta dal grit insolubile nello stomaco, non è necessaria ai fini della digestione. O, almeno, questo è ciò che si verifica nei pappagalli in buona salute, per i quali esistono dati di soggetti vissuti in perfetta forma sebbene privati del grit per oltre 20 anni (Avian Medicine: Principles and Application. Ritchie, Harrison & Harrison, 1994).

Nei pappagalli con insufficienza pancreatica od altre difficoltà digestive sembra, invece, che l’assunzione di piccole quantità di grit possa giovare alle funzioni digerenti in quanto la funzione meccanica di macinatura compenserebbe, almeno in parte, il deficit enzimatico. E’ consigliabile, tuttavia, che in questi casi sia il veterinario a decidere il trattamento più opportuno, piuttosto che ricorrere autonomamente alla somministrazione di grit. Discorso diverso merita il grit solubile,

in quanto, come detto, viene utilizzato come fonte di calcio per un organismo che, se alimentato con dieta basata sui semi (ricca in fosforo), presenta fatalmente un equilibrio calcio/fosforo sbilanciato in favore di quest’ultimo, richiedendo un integrazione alimentare di calcio. Tale scompenso può, tuttavia, essere corretto più semplicemente somministrando al pappagallo una dieta bilanciata od un integratore alimentare apposito.Possibili problemi causati dal grit.


Il pappagallo in cattività può essere indotto, per noia, per problemi comportamentali o semplicemente per gioco, ad ingerire grandi quantità di grit nel caso in cui possa avere libero accesso ad esso. Le particelle di grit, in questi casi, andranno a depositarsi nel gozzo, nel proventricolo e quindi nel ventricolo, causandone progressivamente la distensione. In queste condizioni lo stomaco costipato non è più in grado di svolgere i propri movimenti e le funzioni digestive vengono ad essere interrotte, causando la morte del volatile. Questi casi sono stati osservati con una certa frequenza negli USA, ma stanno divenendo comuni anche in Europa. E’ da ricordare che questi fenomeni di costipazione possono avvenire non solo in seguito all’assunzione di grit insolubile (non digeribile), ma anche per ingestione di quantità elevate di grit solubile.

Allo stesso modo bisogna pensare che i casi di costipazione gastrica possono essere conseguenti anche all’ingestione di qualsiasi altro corpo estraneo (pezzetti di plastica, polistirolo, metallo, ecc..), come dimostrano i non rari rilievi di tali oggetti nello stomaco dei pappagalli.

Il carbone attivo presente in alcuni prodotti, inoltre, inibisce l’assorbimento di A, B2 e K, potendo causare uno stato carenziali che va ad aggravare le condizioni di carenza in cui si trovano molti

pappagalli alimentati con diete a base di semi. Tali effetti collaterali sono decisamente più importanti di eventuali benefici apportati dal carbone attivo, il cui impiego può essere considerato in caso di effettiva necessità.




Conclusioni.Per i motivi sopra evidenziati vi è la tendenza a sconsigliare l’impiego di grit nei pappagalli anche in considerazione che essi non ne hanno bisogno per le funzioni digestive e che la supplementazione di calcio può essere ottenuta con mezzi più sicuri ed efficaci. Di questa opinione è la maggior parte dei veterinari aviari tanto che già negli anni ‘80 è stato presentato un pannello,

all’annuale conferenza della AAV, sconsigliante l’impiego del grit. Questo non vuol dire, ovviamente, che il grit debba necessariamente causare problemi ai pappagalli, in particolare se viene fornito grit solubile in limitate quantità. Tuttavia, non essendo mai stato scientificamente provato che si tratti di un elemento indispensabile all’organismo, ma al contrario sono stati documentati vari

casi di costipazione gastrica causata dal grit (Avian Medicine: Principles and Application. Ritchie, Harrison & Harrison, 1994) è consigliabile che esso non venga somministrato ai pappagalli, ricorrendo ad altri metodi più sicuri per integrare il calcio nella dieta.

Come sempre la dieta dei pappagalli è un elemento cruciale per il loro corretto mantenimento in cattività ed il frequente riferimento all’alimentazione, al comportamento ed alle condizioni dei pappagalli allo stato selvatico non è applicabile, per ovvi motivi, ai pappagalli in cattività.

Allo stato captivo, inoltre, viene a perdersi spesso anche la capacità di autoregolazione del pappagallo nei confronti dei propri fabbisogni alimentari e nella capacità di distinguere ciò che è tossico da ciò che non è commestibile. L’affidarsi alla presunta abilità dei pappagalli

nel distinguere ciò che è meglio per il loro fabbisogno causa spesso brutte sorprese nei proprietari.





Dott. Gino Conzo - Medico Veterinario Club Italiano Allevatori Agapornis
Il problema dell'umanità è che gli stupidi sono strasicuri, mentre gli intelligenti sono pieni di dubbi.
BENTIVOGLIO GIAN LUCA
rna RT26
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CIAA 807

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nicholas
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Re: Il Grit

Messaggio da nicholas »

ma il grit sarebbe quella sabbiolina che io metto sul fondo della gabbia al posto della carta di giornale???
non pensavo proprio fosse un alimento da mangiare.. mamma mia che ignoranza!!! :oops:
cmq io la griglia sul fondo non l'ho mai messa, ma i mie pappi stavano sempre sui rami e sui posatoi, sul fondo non ce li ho visti mai... boh..
La vita è come una commedia, non importa quanto è lunga ma come è recitata. (Seneca)
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