Spunti e Riflessioni
Inviato: sab giu 07, 2008 11:50 am
Non parlo di pappagalli ma sempre di pennuti liberi nei nostri cieli, quindi non mi sembra di essere molto fuori tema.
A quanti di voi capita di trovare per strada, mentre guidate l’auto, moto o bici, uccellini schiacciati o morti per un violento impatto con un veicolo? A me dispiace molto nel vedere questo scempio che di solito è localizzato maggiormente su strade che traversano campagne ormai non più tali ma contaminate da case, capannoni, officine, cemento insomma.
I periodi peggiori sono la primavera, quando la natura comincia a risvegliarsi, si sentono i primi canti e arrivano i migratori, e l’autunno.
Un giorno andando al lavoro, percorro circa 32 km in andata e altrettanti al ritorno, mi sono messo a contare quante carcasse incontravo nel mio percorso. Lo feci per più giorni e la media era tra i sei o sette volatili schiacciati o morti per urti contro veicoli. Tra questi: molti erano merli, altri passeri, storni, rondini e talvolta anche civette o predatori notturni.
Quanti chilometri di strade con caratteristiche simili a quelle che percorro ogni giorno ci sono in Italia? Per quanti giorni possono durare i periodi di maggior mortalità? Sessanta giorni? (Ottimisti) Se dividiamo i chilometri per cinque, che sono una media ottimistica il risultato fa pensare. Aggiungiamo poi la caccia, i predatori, l’inquinamento e le malattie. Il quadro è preoccupante, di certo non riescono a rigenerarsi in modo così massiccio da supplire alla perdita.
Nel mio piccolo cerco di evitare di investirli adottando una guida accorta soprattutto nelle aree “a rischio”, ma quanti lo fanno? Purtroppo ci sono anche imbecilli che tentano di investirli di proposito, quando sono fermi in mezzo alla strada intenti a procacciarsi qualche insetto.
Guardo i miei cinque inseparabili e penso che nella loro prigionia, anche se dorata, vivono forse meglio che non i loro “fratelli” liberi, in un mondo pazzo e frenetico dove la natura è ormai solo qualcosa da saccheggiare senza rispetto.
Mauro
A quanti di voi capita di trovare per strada, mentre guidate l’auto, moto o bici, uccellini schiacciati o morti per un violento impatto con un veicolo? A me dispiace molto nel vedere questo scempio che di solito è localizzato maggiormente su strade che traversano campagne ormai non più tali ma contaminate da case, capannoni, officine, cemento insomma.
I periodi peggiori sono la primavera, quando la natura comincia a risvegliarsi, si sentono i primi canti e arrivano i migratori, e l’autunno.
Un giorno andando al lavoro, percorro circa 32 km in andata e altrettanti al ritorno, mi sono messo a contare quante carcasse incontravo nel mio percorso. Lo feci per più giorni e la media era tra i sei o sette volatili schiacciati o morti per urti contro veicoli. Tra questi: molti erano merli, altri passeri, storni, rondini e talvolta anche civette o predatori notturni.
Quanti chilometri di strade con caratteristiche simili a quelle che percorro ogni giorno ci sono in Italia? Per quanti giorni possono durare i periodi di maggior mortalità? Sessanta giorni? (Ottimisti) Se dividiamo i chilometri per cinque, che sono una media ottimistica il risultato fa pensare. Aggiungiamo poi la caccia, i predatori, l’inquinamento e le malattie. Il quadro è preoccupante, di certo non riescono a rigenerarsi in modo così massiccio da supplire alla perdita.
Nel mio piccolo cerco di evitare di investirli adottando una guida accorta soprattutto nelle aree “a rischio”, ma quanti lo fanno? Purtroppo ci sono anche imbecilli che tentano di investirli di proposito, quando sono fermi in mezzo alla strada intenti a procacciarsi qualche insetto.
Guardo i miei cinque inseparabili e penso che nella loro prigionia, anche se dorata, vivono forse meglio che non i loro “fratelli” liberi, in un mondo pazzo e frenetico dove la natura è ormai solo qualcosa da saccheggiare senza rispetto.
Mauro